L’attività addestrativa ha preso spunto da una situazione di emergenza verosimile:
tre giovani ragazzi, partiti da Piacenza per un’escursione nei boschi dell’Alta Val d’Arda alla ricerca di funghi, si sono smarriti durante il pomeriggio di venerdì 24 ottobre. Intorno alle ore 16:00, uno dei ragazzi ha contattato i soccorsi segnalando che un compagno, allontanatosi per breve tempo, non era più reperibile. Nel tentativo di cercarlo, anche gli altri due giovani – due fratelli – hanno perso l’orientamento.
Verso le 19:00 il contatto telefonico con loro è stato definitivamente perso, e si presumeva che i due fratelli fossero rimasti insieme.
L’ultimo avvistamento certo dei tre era avvenuto poche ore prima presso l’ostello di Vezzolacca, dove avevano consumato un caffè prima di allontanarsi in direzione ignota.
I Carabinieri di Vernasca, allertati dai familiari, avevano avviato le prime ricerche sul territorio e raccolto testimonianze tra i residenti, senza però alcun esito. La situazione è stata quindi riferita alla Prefettura di Piacenza, che ha disposto l’attivazione del Protocollo provinciale per la ricerca di persone scomparse, affidando ai Vigili del Fuoco il ruolo di Responsabile delle Operazioni di Ricerca (R.O.R.) e coinvolgendo il Coordinamento Provinciale del Volontariato di Protezione Civile di Piacenza per il supporto operativo e logistico, attraverso l’Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile.
Sulla base delle informazioni raccolte, il Coordinamento ha predisposto anche l’intervento delle unità cinofile specializzate, utilizzando – come avviene nei casi reali – gli indumenti personali dei ragazzi forniti dai familiari e raccolti dai Carabinieri con guanti protettivi per evitare contaminazioni.
Lo scenario prevedeva dunque la ricerca di tre persone disperse con caratteristiche fisiche e condizioni sanitarie diverse: un ragazzo con una frattura a un arto inferiore, uno in stato di ipotermia e il terzo privo di sensi con una ferita alla testa.
L’obiettivo dell’addestramento era ricreare le dinamiche di un intervento reale, dall’allarme iniziale fino al ritrovamento e al primo soccorso dei soggetti, simulando la complessità di un’operazione di ricerca condotta in sinergia tra enti diversi.